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Da quando, in quel 9 novembre del 1989, si è aperta una breccia in quel muro-simbolo della guerra fredda che separava Berlino Est da Berlino Ovest e i rispettivi universi culturali, politici, sociali di cui erano manifestazione e che ne sostenevano le fondamenta, una luce di speranza, di libertà, di democrazia pareva aver inondato il mondo intero. Ma la storia, poi, ha raccontato altre storie che da quella breccia hanno preso inizio. Attraversando lo scacchiere politico internazionale e le vicende umane di quegli anni, spaziando dagli Stati Uniti a Mosca passando per l’Italia, raccogliendo le testimonianze di quei personaggi che questa storia l’hanno scritta e continuano a scriverla, abbiamo deciso di raccontare questo evento epocale da tre punti di vista particolari, tre letture diverse, a tre voci.

Marcello Flores, Gherardo Colombo, Federico Fubini raccontano la caduta del Muro di Berlino con un taglio originale e inedito, che combina punti di vista diversi, con una narrazione corale, tra ricostruzione storica, aneddoti, testimonianze curiose e casi esemplari, musiche, canzoni, la partecipazione del mondo dell’arte e dello spettacolo, per uno sguardo attuale e intergenerazionale su un evento che ha segnato la storia che stiamo vivendo.

Episodio 1. La costruzione del Muro.
Perché nella notte tra il 12 e il 13 agosto del 1961 in poche ore, senza preavviso, da mezzanotte all’alba di un fine settimana d’estate, mentre tanti erano fuori città, migliaia di soldati con tonnellate di filo spinato dividono in due Berlino? Come è nato il Muro di Berlino e come quel Muro, eretto nel cuore della città, arrivò a diventare per tutti gli anni 50 il simbolo , fisico e concreto, della guerra fredda tanto da poter gettare ancora una volta il mondo nella minaccia di un nuovo conflitto mondiale? Domande queste che, ripercorrendo la realtà storica, sono alla ricerca di risposte capaci far luce anche sul nostro presente.

Episodio 2. La caduta del Muro.
Tutto ha inizio quasi involontariamente con la lettura “un po’ improvvisata” di un comunicato stampa in cui si annunciava per la prima volta che i residenti della Germania Est avevano diritto di possedere un passaporto… e che poteva essere utilizzato “da subito”. Fu quella dichiarazione a scatenare l’euforia di piazza che portò le guardie, sfinite dalle urla, ad aprire i varchi del muro. Ma quel momento fu preceduto da innumerevoli tira e molla, momenti di tensione e di distensione che hanno segnato al storia nazionale tedesca e del mondo intero. Dalla crisi missilistica della baia dei porci alla perestroika di Gorbačëv, dal movimento polacco di Solidarnosc alla ribellione ungherese del 1989: i tempi erano ormai maturi.

Episodio 3: Dopo il Muro: guardando a Est
Angela Merkel e Vladimir Putin erano a 190 chilometri di distanza l’una dall’altro, nel giorno in cui il muro di Berlino cadde. Lui era un agente del KGB sotto copertura, lei una ricercatrice di fisica. La caduta del Muro di Berlino fu accolta in modo molto diverso dai due. Nonostante l’euforia del momento, ci fu chi la caduta del Muro di Berlino non la salutò con entusiasmo: Putin, per esempio. “Mosca restava in silenzio” perdendo progressivamente e - pare – consensualmente il suo ruolo di guida dei Paesi dell’Est. Eppure il destino della Russia non era quello di piegarsi ai modelli occidentali: il suo destino fu raccolto da Putin stesso e della sua cerchia, che, sequestrandone il potere, sognò di ricostituire con la forza la sua potenza imperiale. Gli eventi più recenti della storia russa , fino ad arrivare alla guerra di invasione in Ucraina, vanno letti nell’ottica della rivalsa di uno smacco subito ormai molti decenni or sono.

Episodio 4. Dopo il Muro: guardando a Ovest
L’America a Mosca ci era arrivata, con hamburger e patatine a seguito e insieme a quelle promesse di libertà di movimento, di espressione, di scambi commerciali e culturali che puntavano a una prosperità economica diffusa. Ma non dovunque fu così. Neanche ad Ovest. Promesse riuscite e mancate. Non sempre la vittoria della democrazia si è trasformata in una realtà stabile e continua. Si pensi all’instabilità politica della penisola jugoslava, che tra il crollo dei poteri comunisti e l’emergere delle spinte nazionaliste vive il dramma della guerra civile; si pensi al dramma dei flussi migratori, e all’inefficacia degli organi internazionali nell’assolvere al compito per cui sono nati in questo difficile contesto geopolitico. Ma al contempo traguardi importanti si sono raggiunti nella sensibilità della gente e nell’esercizio dei tribunali internazionali a difesa dei diritti dell’umanità.

Episodio 5. Futura. Focus Italia
Per oltre 40 anni, durante la guerra fredda tra Est e Ovest, il mondo intero ha vissuto col fiato sospeso “sotto quel cielo di ferro e di gesso”, sotto la minaccia costante della guerra nucleare. Poi, invece quella breccia nel muro creò una frattura nella storia, aprendo nuovi scenari all’Europa e al mondo intero, e ponendo l’Italia di fronte a nuove sfide, nuove scelte, alternative possibili. Lo status quo della politica internazionale era cambiato: le due superpotenze avevano smesso di “farsi guerra”. In questo contesto cambia in maniera sorprendente la realtà italiana sia dal punto di vista politico, economico e anche giudiziario. Quale futuro ci aspetta?

Da un'idea di Danco Singer.
I testi sono scritti e interpretati da Gherardo Colombo, Marcello Flores, Federico Fubini.
La supervisione editoriale è di Veronica Scazzosi, con la collaborazione di Silvia Di Pietro, Federica Cimminiello e Chiara Luria.
Le musiche, la post-produzione, il sound design sono di Diego Minach.
La voce degli inserti redazionali è di Giada Bonanomi.



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Una produzione Frame-Festival della Comunicazione per RaiPlay Sound